Se c’è un piatto che è una costante di mediterranea, questo è il cosiddetto “pollo indiano”, come lo chiamava spesso il comandante Perotti, oggi Pollo dei Ricordi, una ricetta che è un’istituzione di bordo: se c’è qualcuno a bordo in grado di farla, quella settimana si farà.
Si tratta di un piatto apparentemente lontano dai gusti mediterranei, ma poi non credete davvero così tanto: basta che vi spostiate verso est e sud est del Nostro Mare per trovare sapori simili, dove l’agrodolce che a noi ricorda tanto quei lontanissimi gusti dell’estremo oriente è piuttosto diffuso.
La preparazione per 12 persone è un po’ laboriosa, occorre tagliare con precisione le verdure e le spezie, disossare 3kg di pollo per poi friggerlo a dovere, croccante, operazione che può durare anche oltre un’ora, rigorosamente dopo il tramonto! Per questo di solito si forma una quadra di 6 persone, 4 taglieri e 2 che friggono.
Ma il risultato, seppure con limitati mezzi di una cucina di bordo, ripaga sempre ogni singola goccia di sudore versata. Garantito.
Di seguito la versione che facciamo a bordo, semplificata, che non viene mai uguale perchè manca sempre qualcosa.
E perché una ricetta, comunque, va cambiata e fatta propria. Quindi, cambiatela!
Non ho foto decenti di questo piatto. Prima di tutto viene cucinato sempre di sera e le foto vengono male. Ma poi non viene mai fotografato perché ce lo strafochiamo in un attimo!
Ingredienti
Per 4 persone:
- 1Kg di cosce o sovra cosce di pollo da disossare
- 1 peperone rosso grande (o 2 piccoli)
- 1 cipolla
- zenzero e curcuma in polvere
- un pezzetto di zenzero fresco
- 4 spicchi d’aglio
- farina ed amido di mais
- zucchero
- prezzemolo
- salsa di soia
Preparazione
- Disossa il pollo lasciando circa 1/3 della pelle (fidati, dopo sarà indistinguibile dal pollo), poi taglialo a strisce o pezzi grandi un boccone, metti tutto in una zuppiera
- infarina per bene il pollo direttamente nella zuppiera, usando metà farina e metà amido di mais. Mettine finché il pollo ne assorbe (l’amido di mais rende la frittura più asciutta e croccante)
- friggi il pollo in molto olio di semi, a 160°, finché ogni pezzo non risulta bello croccante. Come direbbe il comandante, non stare lì a smuovere la frittura, lascia friggere ed al massimo gira una volta. Non temere che i pezzi restino appiccicati tra loro per la farina che si impastella: si staccano sempre.
- man mano che scoli i pezzi di pollo in (nella zuppiera di portata), mentre sono ancora caldi cospargili con un po’ di curcuma e zenzero in polvere, pizzico di zucchero e se ne hai, prezzemolo tritato. Alla fine della frittura mescola ben bene il tutto.
- A parte pulisci i peperoni, togliendo anche la parte bianca interna, tagliali a strisce e saltali a fuoco forte per qualche minuto con olio di semi, aglio schiacciato e tritato, zenzero fresco tritato.
- Prima di spegnere aggiungi ai peperoni curcuma e salsa di soia, poi togli dalla padella e metti da parte.
- Usando la stessa padella, ungendola un po’ se necessario, cuoci la cipolla dopo averla tagliata a rondelle insieme a mezzo cucchiaino di zucchero, senza dorarla, giusto quel tanto che basta per appassirla.
- è il momento di accorpare tutto: versa tutto nella zuppiera dov’è il pollo e mescola vigorosamente. Se non fossi in barca, allora potresti ripassare tutto in padella con un po’ di brodo, che avrai preparato con le ossa del pollo, sedano e carote. Ma in barca non lo facciamo mai…